
30 luglio 2016
FAMIGLIA
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L’ identità , cioè secondo Freud :la convinzione di essere noi stessi nel tempo e nello spazio, è
la risultante di un continuo interagire con gli altri.
Tutto ha inizio quando il primo sguardo del neonato incrocia quello della madre, inaugurando un
legame , una relazione reciproca attraverso la quale ciascun individuo “mette l’ altro dentro di sè”,
riconoscendolo progressivamente : uguale e diverso.
Seguono poi altre identificazioni coi membri della famiglia e della società ,considerati modelli da introiettare e imitare.
L’ Io è costituito dalla sedimentazione dei nostri “oggetti d’amore”.
Alla fine dell’infanzia si aggiunge ad essi l’ identificazione con l’ aspetto punitivo del padre.
Il padre ,infatti, da rappresentante delle norme sociali, diviene “intima coscienza morale”.
Cosi’ intesa l’identità è la risultante di confronto reciproco , in cui l’ Io si espone all’ altro
in attesa di un “suo riconoscimento”.
Quando ottiene il riconoscimento , “ assimila a sé l’ altro”.
Quindi la nostra Personalità è quel portato unico ed inimitabile , derivante dai modelli di riferimento, che abbiamo incorporato e metabolizzato nelle nostre caratteristiche originarie.
Cosa succede , però, quando questi riferimenti scompaiono e l’orizzonte appare privo di queste
presenze fondamentali?
Freud afferma che la “perdita di un oggetto d’ amore” si proietta come un’ ombra sulla nostra
identità.
Nel mondo interiore , piu’ che in quello esteriore che si attiva il “lavoro del lutto”, per cui il tempo
da solo non può curare il dolore.
Si devono ,allora , attivare tutte le energie per rievocare e trasformare le “ assenze reali ” in
“ presenze mentali ”.
Quando la nostra parte infantile riesce a perdonare “ chi se n’è andato” , con la sua colpa per averci lasciati, solo allora possiamo continuare ad amarlo e sentirci riamati.
Solo in questo modo si può superare l’ angoscia della solitudine , la malinconia dell’abbandono,
il crollo della speranza nel futuro ,” proseguendo cosi’ il dialogo”con gli altri protagonisti della
nostra storia.
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